Ponte della Libertà, il portale spaziotemporale

venice lagoon from the train

La scorsa mattina sono stata fermata da una simpatica coppia di turisti, che non riuscivano ad utilizzare correttamente le macchinette automatiche per comperare il loro biglietto del treno. Ormai è un rituale abbastanza frequente delle mie mattinate e devo dire che sto diventando sempre più abile nell’aiutarli e anche nell’individuare tra la folla chi dei vacanzieri incontrerà lo stesso problema. Francamente li capisco. L’interfaccia digitale prevede una sequenza abbastanza lunga di domande, ma con un po’ di pazienza e selezionando una lingua conosciuta è possibile superare con successo il questionario. La difficoltà sta nei messaggi di errore quando la macchina non è in grado di restituire il resto o nella destrezza nell’inserire le banconote nella giusta posizione in modo che possano essere mangiate dal sistema automatico.

 


Riscoprire la città
come se fosse il primo sguardo


 

Iniziano così talvolta delle interessanti chiacchierata sulla bellezza di Venezia. (Argomento che è risaputo mi appassioni molto!). Grazie a questi ragazzi e alle loro domande, che ho poi scoperto essere originari di Amsterdam, mi sono resa conto di come noi veneziani (indigeni o per scelta) diamo spesso per scontati gli aspetti sorprendenti e particolari della nostra città. Siamo così fortunati da poterci recare abitualmente a trovare Signora Laguna, che ci dimentiamo di trovarci in un luogo così descritto sul sito dell’Unesco:

[…] La Laguna di Venezia è uno degli esempi più antichi e complessi delle relazioni tra attività antropiche e dinamiche naturali, dove si trova la maggiore concentrazione di beni culturali e di espressioni artistiche, stratificate nei secoli. Il Sito può essere considerao come un “paesaggio culturale” che illustra l’opera combinata dell’uomo e della natura nel corso del tempo sotto l’influenza di vincoli fisici e di opportunità ambientali, sociali, economiche e culturali. [Nota 1]

Dopo aver acquistato il biglietto, finalmente salgo sul treno e la conversazione continua.
“È questa la fermata giusta?”
“No, fra 4 fermate.”
“È questa la fermata giusta?”
“No, non ancora. Vi accorgerete quando saremo arrivati a Venezia perché vedrete la laguna da entrambi i lati del treno.”
Quest’ultima risposta suscita un’espressione perplessa nei miei compagni di viaggio.
“Ah siamo arrivati!”
“No quello è solo un canale. Quando saremo a Venezia vedrete mooolta più acqua…” Non faccio a tempo a pronunciare queste parole che lo stupore di un bambino attira l’attenzione di tutti. “Mamma! Mamma! galleggiamo sull’acqua!” Siamo arrivati!

La voce di quel bambino mi ha ricordato così la meraviglia che avevo provato anch’io le prime volte che raggiungevo Venezia con il treno. Attraversare il Ponte della Libertà è davvero un’esperienza fantastica. Improvvisamente la terra, le case, alberi scompaiono allo sguardo e dai finestrini fa capolino nostra Signora Laguna che riempie il panorama e decide di quale colore sarà la città in quello specifico giorno. Azzurra, bianca, dorata, rosa… impossibile dirlo finché non si attraversa il varco spaziotemporale, attraverso il quale si lasciano i problemi terreni e si inizia a galleggiare sulle onde. Il rumore del traffico viene sostituito dallo sciabordio dell’acqua e dal resto del mondo si entra a Venezia!

 
 

 
 

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laguna vista dal treno

laguna vista dal treno

laguna vista dal treno

 
 
 

NOTE

[1] Sito ufficiale Unesco “Venezia e la sua laguna” http://www.veniceandlagoon.net/web/sito_unesco/
 
 
IMMAGINI

Tutte le fotografie in questa pagina sono stata realizzate da Maddalena Mometti.
 

 
 
 
 
 



Una risposta a “Ponte della Libertà, il portale spaziotemporale”

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