Quando l’arte emerge dai salotti di Signora Laguna

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Una galleria d’arte
a cielo aperto


 

Venezia è una città d’arte, ma questo lo sanno tutti. Quelli che non tutti conoscono ancora sono i salotti in cui Signora Laguna incontra gli artisti contemporanei e come si diverte a raccontare il loro lavoro in modo del tutto non convenzionale.
Venezia è una città in cui la bellezza è distribuita in modo capillare ed ogni piccolo elemento del paesaggio può essere la quinta di un progetto artistico. Dal momento che la città è infatti nata per una fruizione lenta, scivolando sull’acqua in piccole imbarcazioni o camminando a piedi, proprio come in una galleria d’arte a cielo aperto è possibile la fruizione intensa del bello, nei suoi minimi dettagli.

Un altro fattore che favorisce la contaminazione tra lo spazio urbano e l’arte è il fatto che Venezia è riuscita a resistere alla colonizzazione dello spazio visivo che è invece avvenuta in altre città e quindi l’armonia di fondo delle sue architetture e dell’acqua è tale da esaltare l’introduzione periodica di installazioni (più o meno piccole) che non necessitano di essere gridate come accadrebbe invece in una metropoli contemporanea.
Signora Laguna riesce quindi ad ospitare con soddisfazione, tra le onde morbide dei suoi salotti, le opere che più la divertono o che possono degnamente esaltare la sua avvenenza.

Così il 12 maggio scorso due grandi mani di bambino (la copia di quelle del figlio dell’autore) sono emerse dal Canal Grande a sorreggere con grazia la facciata dell’hotel Ca’Sagredo. L’opera intitolata Support di Lorenzo Quinn rappresenta il bisogno di proteggere la città e custodirla, ma gioca anche sulla duplice natura umana dell’uomo in grado di distruggere o di curare l’ambiente che lo circonda. Così aggraziate e lievi nonostante i 9 metri di altezza sono piaciute così tanto a Signora Laguna, che per la prima volta acconsente ad esporre un’installazione nel suo salotto principale: il Canal Grande, soprattuto per uno sculture che è per metà veneziano: figlio dell’attore Anthony Quinn e della seconda moglie, la costumista veneziana Jolanda Addolori.
“I want to make a statement on climate change and the role people must play in supporting Venice’s unique world heritage.” Queste sono le parole con cui inizia il video realizzato dal Lorenzo Quinn per raccontare l’installazione.

Vedere da vicino questa scultura è emozionante, passando per Strada Nova ed entrando in Campo Santa Sofia è possibile sostare sotto le due mani bianche e guardare il cielo tra le enormi dita. Si viene pervasi da un senso di protezione e tenerezza e in un silenzio ovattato. Grazie Signora Laguna, ottima scelta!

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foto di Maddalena Mometti



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