Inchiostro fluttuante per l’anima
La grande affinità che ho con l’elemento Acqua è ormai cosa nota a tutti i miei amici. Non è un caso che la città di Venezia sia diventata il mio luogo preferito!
“L’acqua rappresenta la fonte della vita ed è stata un elemento riconosciuto come fondamentale sin dagli albori della filosofia”- stavo pensando a tutto questo quando, dopo mesi di lock down forzato, mi sono ritrovata da sola immersa in una piscina termale al termine di una giornata di interminabili riunioni.
La grande affinità che ho con l’elemento Acqua
è ormai cosa nota a tutti i miei amici
Bloccata in un hotel con un team di lavoro per un workshop di tre giorni, i muscoli tesi e parecchio stressata dalle discussioni della giornata, non avevo alcuna voglia di andare in piscina. Tuttavia ho approfittato di un momento in cui la vasca termale era deserta e ho deciso di tentare. “Al massimo se mi sento stanca, posso optare per un po’ di relax in camera!” – mi sono detta – “E poi sarà l’occasione per indossare il completo da piscina nuovo e non ancora sfoggiato”.
L’esperienza è stata invece totalmente rigenerante, il lieve tepore dell’acqua e le onde leggere dell’idromassaggio hanno cancellato in un momento tutti i pensieri negativi. Ho abbandonato le braccia e le gambe al ritmo del fluido in cui ero immersa e mi sono sentita leggera e serena come non mi accadeva da mesi. Il silenzio e l’assenza di altri ospiti dell’hotel hanno fatto il resto. In questa dimensione idilliaca il mondo esterno ha iniziato pian piano a perdere di importanza fino a scomparire del tutto.
Se non fosse stata per la sveglia che avevo impostato sul mio telefono (strategicamente lasciato nella borsa a bordo piscina), non ne sarei più uscita! Ma ero lì per lavoro e il meeting pomeridiano incombeva.”
Così rigenerata, ma anche un po’ triste per il forzato abbandono del mio piccolo angolo di paradiso, mi sono complimentata con me stessa per quel pochino di ansia da controllo che mi aveva spinto a programmare il timer dello smart phone. E che di fatto mi ha salvato dal rischio di un ritardo pauroso!”
In seguito a questa esperienza, ho deciso di inserire il bagno termale come una routine periodica del mio benessere.
Ovviamente, a causa delle restrizioni nuovamente imposte dal mese di settembre, non è più stato possibile ripetere la piacevole esperienza, ma il destino mi ha fatto scoprire nuovi modi di connessione con l’elemento Acqua anche più coinvolgenti!
Il destino mi ha fatto scoprire
nuovi modi di connessione con l’elemento Acqua
Di questo devo ringraziare mia sorella che mi ha coinvolto in una delle sue lezioni di meditazione. Ho scoperto così – in modo quasi casuale – la pratica del Suminagashi, il cui nome significa “inchiostro fluttuante”.
Mi sono ritrovata un sabato mattina a vivere dapprima un assaggio dell’antica Cerimonia del tè e poi posta di fronte a: una piccola vaschetta alta circa 1 cm e riempita d’acqua, due pennelli, una ciotola con un liquido di contrasto, un parallelepipedo nero e una pietra. Già solo ad osservare gli strumenti ero entusiasta: ricordavo con piacere le lezioni di calligrafia all’università e la soddisfazione nel disegnare con strumenti di qualità.
Il processo del Suminagashi è ancora più intrigante! Il parallelepipedo nero è l’inchiostro che per poter essere utilizzato va sfregato contro la pietra, immerso in qualche goccia d’acqua. Intenzione e pensieri si concentrano nella preparazione della miscela, che deve risultare sufficientemente scura per ottenere un buon effetto finale.
Successivamente emozioni e sentimenti si liberano poggiando il pennello intriso di inchiostro sulla superficie dell’acqua con la giusta pressione in modo da consentirgli di galleggiare. Se lo spirito non è nel giusto equilibrio l’inchiostro precipita sul fondo e il disegno scompare.
Al fine di creare le meravigliose texture che caratterizzano questa tecnica pittorica, occorre appoggiare sull’acqua alternativamente inchiostro e liquido di contrasto. Quest’ultimo funge da repellente, spingendo letteralmente l’inchiostro nella direzione desiderata. Il risultato è imprevedibile e l’unica soluzione è sincronizzare la nostra mente con il movimento alternato dei due pennelli tenuti uno in ciascuna mano. I disegni che si compongono sono dotati di armonia e morbidezza davvero spettacolari.E il loro essere effimeri spinge ad osservarli con maggiore cura per imprimerli nella memoria.
L’uso del ventaglio, di un piccolo filo d’erba o del nostro respiro per generare delle perturbazioni intenzionali di tale armonia è il culmine della connessione tra tecnica pittorica e meditazione.
Infine, quando la superficie della vaschetta è ormai completamente decorata, occorre cambiare l’acqua e ricominciare ma – sorpresa! – è possibile fermare il momento: appoggiando sulla superficie della carta assorbente che cattura le forme fluttuanti e le fissa per sempre!
P.S. In questa pagina potete vedere delle rielaborazioni grafiche dei disegni che ho realizzato personalmente grazie ai preziosi insegnamenti della bravissima maestra Graziella Migot che mi ha introdotto alla tecnica del Suminagashi.
Se vi è piaciuto questo articolo vi consiglio di leggere anche >>> I Ritratti di Signora Laguna.
Fantastico!