Amiche ritrovate
Nei mesi scorsi sono stata forzatamente lontana dalla mia città preferita per impegni professionali. Tuttavia ho seguito con trepidazione le notizie legate all’acqua alta straordinaria che si è registrata lo scorso anno e non vedevo l’ora di tornare a incontrare Signora Laguna nel suo ritrovato splendore.
Una proposta inaspettata di collaborazione ad un progetto artistico ricevuta via e-mail è stata l’occasione propizia per annullare tutti i miei impegni e ritornare a visitare le calli di cui ho sentito tanto la mancanza. Ho conosciuto una donna davvero speciale con cui ho trascorso una piacevolissima mattinata alla ricerca del bar perfetto per prendere a cup of tea, discutendo di arte contemporanea mescolando inglese ed italiano al profumo di te, dentro una tazza di ceramica artigianale.
L’atmosfera venezia di questi giorni è davvero inedita, i salotti di Signora Laguna si sono ricomposti dentro gli argini e la vita quotidiana è ripresa, ma l’afflusso di persone è inferiore rispetto agli anni scorsi. La città sembra sospesa, come quando si prepara una grande festa per degli ospiti importanti, tutto e pronto, ma gli invitati tardano ad arrivare. Il Carnevale sta per esplodere e sono convinta che il 2020 assumerà colori di festa ancora più vividi.
Una camminata
per assaporare i luoghi di cui sentivo la mancanza
Mi sono concessa un giro per rivedere luoghi che da qualche settimana non assaporavo, cercando lo scatto perfetto per descrivere questo nuovo tratto veneziano a me ancora sconosciuto.
Un’altra piccola fragilità
a cui non avevo mai pensato
La vista delle luci di Natale ancora appese tra le case e sulle porte delle chiese, la puntinatura del sale sui gradini dei ponti, il riflesso specchiante della vetrina d’ingresso di un hotel per svelare le emozioni che non mi rendevo conto di provare, il rumore rassicurante degli stivaletti sulla pietra e poi clack…”Clack?”
“Non ricordavo un pavimento così friabile… ” – ho subito pensato e poi ho osservato meglio a terra con l’aiuto della fotocamera. “Accidenti ecco un’altra piccola fragilità a cui non avevo mai pensato.” Vi presento qui uno scatto di quello che ho visto e vi invito ad indovinare che cosa ho trovato.
Un altro indizio…
Solo alcuni giorni dopo, di fronte ad una nuova tazza di te, dentro un bar di Padova, mi sono sorpresa ad osservare le finiture del recipiente asettico di produzione industriale, ho ripensato alle bellissime tazzine che si trovano nei miei locali veneziani preferiti, al mio collega di docenze del secondo semestre veneziano con cui condividiamo la buona pratica di gustare tisane a pranzo … e ho realizzo quanto il sentimento e la bellezza all’interno di ogni singolo oggetto che potevo sperimentare nella mia città preferita mi fosse mancato nelle ultime settimane. Ecco un buon proposito per il 2020: raccontare ai miei nuovi amici padovani l’esperienza sensoriale di un piccolo momento di vita quotidiana a Venezia!
Immagini di Venezia realizzate da Maddalena Mometti.