La rivoluzione di Carry Somers
La rivoluzione di Carry Somers
La prima giornata del convegno Fashinnovation Worldwide Talks 2020 soddisfa pienamente le aspettative. Il dibattito inizia subito con l’intervista a Carry Somers, co-fondatrice di Fashion Revolution.
Fashion Revolution è un movimento che unisce designer, produttori, artigiani, lavoratori e consumatori che vogliono farsi promotori di un sistema moda più sostenibile per l’ambiente e per la società, tenendo in grande considerazione le condizioni di lavoro lungo la filiera produttiva. Il collettivo è nato come risposta al disastro causato dal crollo del Rana Plaza di Savar (Bangladesh).[Nota 1]
“Amiamo la moda, ma non vogliamo che i nostri vestiti sfruttino le persone o distruggano il pianeta. Chiediamo un cambiamento radicale e rivoluzionario.”- così recita il manifesto del gruppo.
Dal 2013 Fashion Revolution ha mosso numerosi passi verso una moda sostenibile, attraverso il lancio di campagne di sensibilizzazione.
A Fashinnovation Carry Somers presenta la prossime iniziative:
- la campagna What’s in my clothes?
- l’eventoFashion Open Studio 2020
- il Fashion Transparency Index 2020
Vediamoli insieme dall’ultimo al primo.
Il Fashion Transparency Index 2020, è il risultato di una analisi di 250 tra i più importanti brand e distributori del settore moda, classificati in base a quanto condividono esternamente le loro strategie, attività e il loro impatto sulla società e sull’ambiente. Particolare attenzione posta sul loro impatto sui lavoratori.
“C’è una notevole differenza tra quello che le aziende dichiarano come loro impegno strategico e le attività che mettono in pratica per rispondere a tali obiettivi” – afferma Carry. Per questo motivo per verificare i dati del Fashion Transparency Index vengono coinvolti sono i brand inseriti nell’indice, ma vengono condotte analisi e ricerche da ricercatori esterni per validare i dati ricevuti.
Fashion Open Studio 2020 è un festival, lanciato nel 2017, che prevede presentazioni, conferenze, workshop con designer emergenti e affermati, professionisti dell’industria della moda che raccontano i processi e le persone che rendono possibili le loro creazioni. L’edizione 2020, che Fashion Revolution ha trasformato in un evento digitale, sarà focalizzata sui designer il cui lavoro rispecchia maggiormente gli ideali della sostenibilità e si svolgerà dal 20 al 26 aprile.
What’s in my clothes? è una campagna di sensibilizzazione il grande pubblico e gli attori del fashion system sui materiali con cui sono realizzate le creazioni di moda e sulle sostanze che possono rilasciare nell’ambiente.
Collaborare per crescere insieme
La ricerca di Carry Somers è davvero affascinante, l’iniziativa che trovo di particolare interesse è l’indice di trasparenza e la scelta di realizzarlo in collaborazione con i brand di moda perché personalmente ritengo che il tema della sostenibilità e del rispetto dei lavoratori debba essere affrontato favorendo la creazione di collaborazioni sinergiche tra imprenditori, fornitori, professionisti del settore e consumatori finali, favorendo il dialogo. Fondamentale è mediare le esigenze che emergono da tutti i portatori di interesse coinvolti e impegnarsi collettivamente per cresce insieme.
Gli altri articoli su Fashinnovation Worldwide Talks 2020:
>>> Fashinnovation Worldwide Talks 2020: giorno 1
>>> Aquafil: un’azienda dove l’economia è davvero circolare
>>> Ecoalf: ridisegnare i modelli di business della moda
NOTE
[1] “Il crollo del Rana Plaza è stato un cedimento strutturale avvenuto il 24 aprile 2013, quando un edificio commerciale di otto piani crollò a Savar, un sub-distretto nella Grande Area di Dacca, capitale del Bangladesh.[…] È considerato il più grave incidente mortale avvenuto in una fabbrica tessile nella storia, così come il più letale cedimento strutturale accidentale nella storia umana moderna. Fonte wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Crollo_del_Rana_Plaza_di_Savar
IMMAGINI
[foto 1] Elaborazione grafica realizzata da Maddalena Mometti che ritrae Carry Somers, co-fondatrice del movimento Fashion Revolution https://www.fashionrevolution.org, credits Dvora Photography e Fashion Revolution