La voce di Venezia, raccontata da Bill Fontana
L’altro ieri durante una delle mie passeggiate quotidiane ho visitato un salotto dell’arte di Signora Laguna, che non conoscevo: Ca’ Foscari Esposizioni e sono rimasta davvero colpita dalla bellezza della location e dal felice connubio tra il luogo e le opere presentate.
Sulla destra del cortile di palazzo Ca’ Giustinian dei Vescovi (sede principale dell’Università Ca’ Foscari Venezia) si accede ad un’area che accoglie esposizioni di pregio di artisti e ricercatori contemporanei.
Una riflessione etica ed estetica
sulla potenza e poetica delle energie rinnovabili
Le sale espositive si sviluppano in una piccola corte a cielo aperto e diversi ambienti coperti, dislocati per circa 800 metri quadri tra il piano terra e il primo piano. Collegati da un monumentale scalone principale, tali spazi si affacciano sul Canal Grande, aprendo scorci inaspettati sull’acqua. Questo particolare crea una connessione ideale con i temi della mostra attualmente ospitata nel palazzo. Primal Sonic Vision di Bill Fontana è costituita infatti da una serie di installazioni multimediali, che raccontano in maniera fortemente estetica e poetica le risorse energetiche primordiali: eoliche, idroelettriche, solari e geotermiche, catturandone guizzi, riflessi, colori e suoni.
[Nota 1]
Secondo le intenzioni dell’artista l’esposizione vuole essere una riflessione sulle grandi risorse che le energie rinnovabili possono garantire al nostro Pianeta, attraverso la creazione di una relazione emotiva con il visitatore; il quale viene immerso in un’architettura visiva e sonora ottenuta tramite la fusione tra video digitali e architettura.
Le immagini ed i suoni della mostra sono il risultato di un viaggio intrapreso dall’artista, su commissione dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (ARENA), presso una serie di centrali di generazione di energia tra Italia, Austria, Portogallo, California, Islanda, Portogallo, Emirati Arabi ed Inghilerra.
L’esperienza inizia già nel piccolo cortile dal quale è possibile iniziare percepire i suoni misteriosi provenienti dalla prima sala espositiva. Dietro ad una porta a vetri si apre uno spazio in penombra, da cui emergono le immagini di alcune pale eoliche proiettate sul soffitto, come finestre su un’altra dimensione spazio-temporale. Dal fondo della sala filtra invece la luce esterna attraverso la porta d’acqua affacciata sul Canal Grande.
“Ho realizzato queste opere dando ascolto alle prime impressioni visive e auditive suscitate da questi siti. Il mio intento non era documentarli, ma catturare la loro astratta magia sensoriale“- queste sono le parole, riportate nella brochure dell’esposizione, con cui Bill Fontana descrive il suo lavoro.
La magia della prima sala è data anche dal fatto che il suono delle lame taglienti delle turbine eoliche (visibili attraverso le proiezioni digitali) si mescola alla voce della laguna emessa catturata da due idrofoni, tanto che si ha l’impressione di essere avvolti completamente negli elementi naturali: vento ed acqua.
L’esposizione di Bill Fontanta, con la sua eleganza e delicatezza, rappresenta sia un modo di attirare l’attenzione sui problemi della sostenibilità ambientale e sulla necessità di favorire l’utilizzo delle energie rinnovabili, con particolare riferimento a Venezia. Secondo uno stile pacato e focalizzato nel suggerire soluzioni, più che esprimere giudizi polemici, si configura uno sguardo costruttivo e amorevole sul problema.
La voce di Signora Laguna, morbida e suadente viene ripresa anche in una delle sale al primo piano dove sono riprodotte due opere multimediali ottenute dalle registrazioni del turbinio delle onde e dai rumori legati all’area in cui si trova il MOSE, il sistema di paratie che consente di arginare il fenomeno dell’alta marea nella Laguna di Venezia.
Queste due installazioni sono particolarmente interessanti perché presentano un punto di vista ravvicinato e privilegiato su di un’opera a lungo discussa negli ambienti veneziani, che nell’immaginario comune era sempre ricollegata ad un intervento pesante, meccanico e invasivo dell’uomo sull’ambiente, e che invece da questa prospettiva rivela come la natura stia iniziando ad interagirci e conviverci in modo graduale e spontaneo, conferendole una dignità più delicata e un senso di affezione per l’ecosistema circostante.
L’artista ha in programma nel prossimo futuro di realizzare un’opera d’arte live sul MOSE e confesso che sono davvero impaziente di poterla vedere. Non ho ancora formulato una mia opinione rispetto al progetto MOSE e conoscere il pensiero sul tema di grandi artisti e pensatori contemporanei, ritengo possa aprire il dibattito ad interessanti prospettive e spingerci a comprendere meglio la funzione del progetto e il suo significato per la nostra città.
I dettagli della mostra
organizzata da Arthemisia
in collaborazione con Venice Science Gallery
con il supporto di: United Arabe Emirates Ministry of Climate Change & Environment, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione Università Ca’ Foscari
Location: Ca’ Foscari Esposizioni
Università Ca’ Foscari Venezia
Dorsoduro 3246
Orario: dal 26 maggio al 16 settembre 2018
dalle 10.00 alle 18.00 (escluso il lunedì)
ingresso libero
NOTE
[1] Bill Fontana è un compositore e artista multimediale americano contemporaneo, noto per i suoi esperimenti di frontiera con il suono.
IMMAGINI
Le immagini sono pubblicate per gentile concessione dell’Ufficio Stampa di Arthemisia e sono tratte dal press Kit dell’esposizione.
A partire da sopra:
[foto 1 e foto anteprima articolo ] Bill Fontana Tuscan Geothermal Landscape
[foto 2] Bill Fontana Hydroelectric Outflow California
[foto 3] Bill Fontana Portuguese Hydroelectirc Landscape Portugal