Digital Glamour: quando la moda apre nuovi Mondi
Oggi ciò di cui sono davvero grata è dell’esistenza di Zoom, ma anche di Google Meet, Skype, MS Teams,… e di tutte le piattaforme gratuite che consentono le conference call e le video chat. Grazie!
Se vi state chiedendo il motivo, eccovi subito serviti! Noi, generazione di Nativi Digitali, [Nota 1] siamo abituati a dare per scontate le possibilità comunicative offerte dalle Information & Communication Technologies, ma in realtà sono una grande conquista e qualche settimana fa ce ne siamo resi conto. Alzi la mano chi non ha sentito un senso di disorientamento quando ha vissuto il 14 dicembre 2020 il Google Down. Ero al telefono con un docente con cui collaboro da tempo e non riuscivo a condividere il Google Doc di cui dovevamo discutere insieme… Ho dato la colpa al Fato avverso, alla connessione Internet, al mio fedele MAC (a cui chiedo ufficialmente e sentitamente scusa), alle connessioni astrali, a tutto insomma perché semplicemente non era possibile che la colpa fosse di Google!
Il digitale come quinto elemento,
oltre ad aria, acqua, terra e fuoco
Ormai il digitale fa parte del nostro ambiente come quarto elemento, oltre ad aria, acqua, terra e fuoco. Viviamo costantemente immersi in una dimensione in cui reale e virtuale (inteso come digitale) convivono senza soluzione di continuità ed è bello ed entusiasmante! Allo stesso modo è stata entusiasmante l’intervista che ho realizzato il 16 gennaio per Chic Words a due professionisti del settore Virtual Fashion. E perciò grazie ancora Zoom che mi ha permesso, senza spostarmi dalla mia scrivania, di accogliere nel mio studio due illustri ospiti dal’India! (Paese meraviglioso che spero un giorno di poter visitare.) E grazie ai miei ospiti speciali!
Ma ripartiamo con ordine ecco a voi la mia nuova intervista!
Virtual Fashion
Lo scorso anno l’intero ecosistema dalla moda ha dovuto ripensare i suoi meccanismi e le dinamiche di relazione. Le sfilate sono state bloccate, gli show-room e i negozi chiusi, così come i grandi eventi in presenza. Di conseguenza la creatività delle imprese e dei professionisti del fashion system ha dovuto inventare ed aprire nuove strade e modalità di incontro con consumatori, collaboratori e potenziali partner commerciali. La transizione verso il mondo digitale è stata inevitabile, unita ad una rinnovata attenzione per il benessere e il rispetto della persona e dell’ambiente.
Quasi la totalità delle attività che costituiscono la nostra routine quotidiana, personale e professionale, hanno subito un Digital Spint, ovvero una rapida trasformazione dall’analogico al digitale, in altre parole sono diventate attività da svolgere online. E ovviamente così è avvenuto anche per lo shopping legato al settore moda.
Questo scenario ha portato però anche delle nuove opportunità, prima guardate con diffidenza dai brand e dalle case di moda (ma di cui le Pagine Chic erano appassionate già da tempo.) Sto parlando della Virtual Fashion, ovvero della Trasformazione Digitale che riguarda gli attori, le esperienze, i contesti, le attività legate al settore moda.
Per conoscere meglio il Nuovo Mondo della Virtual Fashion, ho intervistato per voi Chandralika Hazarika, MD, co-fondatrice di Bigthinx e Shivang Desai, CEO, CTO di Bigthinx.
Bigthinx
Maddalena Mometti: Perché avete deciso di dare vita a Bigthinx? Come vi è venuto in mente questo progetto?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: Bigthinx è un’azienda che si occupa di Intelligenza Artificiale e fornisce soluzioni per il settore moda e retail in termini di taglia, vestibilità e visualizzazione.
Entrambi noi fondatori siamo imprenditori dentro e ci concentriamo sulla risoluzione dei problemi che ci riguardano. L’attuale sistema di shopping online incoraggia comportamenti scorretti dal punto di vista della sostenibilità, come comprare diverse taglie dello stesso vestito e poi restituire le taglie che non si adattano alla nostra figura.
Perciò abbiamo iniziato a pensare a come poter superare questi problemi.
Vi raccontiamo alcuni dati che abbiamo raccolto:
- 309 miliardi di dollari è la quantità di vendite perse nel 2019 causate dal costo dei resi dell’e-commerce – solo per l’economia statunitense; a livello globale questa cifra sale a trilioni di dollari;
- il 30%-50% di tutti gli articoli di abbigliamento acquistati online vengono restituiti; alcuni Paesi hanno addirittura un tasso di restituzione fino all’80%;
- l’84% di tutti i resi di abbigliamento vengono distrutti attraverso l’interramento o l’incenerimento.
Quando ci siamo resi conto del grande impatto sull’ambiente che questi dati comportano, abbiamo voluto costruire un prodotto che potesse reindirizzare questi comportamenti verso scelte sostenibili e abbiamo deciso di usare l’Intelligenza Artificiale per differenziare i nostri prodotti e affrontare alcune inadeguatezze nel modo tradizionale di fare business nell’industria della moda. È così che è nata Bigthinx. Le soluzioni AI di Bigthinx sono specializzate in Intelligenza Artificiale per la moda e la vendita al dettaglio, utilizzando l’AI per l’analisi del corpo umano al fine di ridurre significativamente lo spreco di abbigliamento.
Maddalena Mometti: Sono molto curiosa. Quali prodotti/servizi offrite alle case di moda, agli stilisti e ai consumatori?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: Bigthinx ha due linee di prodotti principali.
- Il software Bigthinx’s LYFSIZE AI esegue una scansione 3D del corpo utilizzando solo due foto scattate da uno smartphone e calcola 44 misure precise del corpo e rapporti di composizione corporea con oltre il 98% di precisione. Questi dati eliminano la necessità di andare da un sarto per farsi misurare e poter acquistare dei vestiti su misura. Permettono inoltre di abbinare qualsiasi acquirente alla sua taglia di qualsiasi marca di abbigliamento, in qualsiasi parte del mondo.
- Il software Bigthinx’s LYFLIKE fa un ulteriore passo avanti e utilizza un selfie del proprio viso in aggiunta alle immagini del corpo per creare un avatar virtuale 3D realistico che assomiglia e ha le stesse misure corporee dell’utente. LYFLIKE utilizza anche una pipeline automatizzata di digitalizzazione della moda basata sull’intelligenza artificiale che ricrea l’abbigliamento digitale 3D utilizzando delle semplici foto al fine di mostrare come un capo apparirebbe e si adatterebbe al corpo una volta indossato nella realtà.
La Virtual clothing trial technology [la tecnologia di prova virtuale dell’abbigliamento] è una soluzione perfetta per i marchi di e-commerce per aiutare i consumatori a determinare la vestibilità e lo stile, soprattutto perché i tassi di restituzione dell’abbigliamento stanno aumentando a causa della difficoltà di determinare la vestibilità tramite gli strumenti standard dell’e-commerce come le tabelle delle taglie e i size recommendation engines [motori di ricerca per la raccomandazione delle taglie]. Gli avatar personalizzati istantanei su scala aiutano i rivenditori a ridurre i resi fino al 70%.
Oltre alla scansione del corpo, ai consigli sulle taglie, alla creazione istantanea di avatar, Bigthinx lavora anche alla creazione di showroom virtuali e sfilate di moda virtuali.
Maddalena Mometti: Fantastico! Mi piacerebbe davvero provarli! È già possibile per gli utenti sperimentarli su qualche sito web (o app) dei vostri clienti?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: I prodotti di Bigthinx sono utilizzati internamente da decine di aziende in tutto il mondo, ma come soluzioni white-labeled. Il modo migliore per sperimentare la tecnologia è guardare le sfilate virtuali di Bigthinx (come il link qui sotto) dove fotomodelli reali sono stati digitalizzati in avatar e abiti reali di designer sono stati ricreati e mostrati in 3D.
Maddalena Mometti: Come vengono progettate le sfilate virtuali? Come collaborate con gli stilisti di moda?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: Quando abbiamo fatto la nostra prima sfilata virtuale, abbiamo imparato rapidamente che avevamo bisogno di educare gli stilisti e le modelle su come e quando consegnare le immagini. Per realizzare le sfilate fisiche gli stilisti lavorano spesso sugli abiti e sul look delle modelle fino all’ultimo momento alla ricerca della perfezione. Tuttavia, per produrre una sfilata virtuale, le immagini, i dettagli e qualsiasi informazione importante devono essere forniti in anticipo per avere il tempo di digitalizzarli. Questo è qualcosa a cui gli stilisti non sono abituati. Nella sfilata virtuale abbiamo persino esposto capi che erano solo degli schizzi concettuali e anche un prototipo che non era ancora stato realizzato. Tuttavia, questi processi richiedono tempo e abbiamo bisogno di avere le foto dei vestiti e dei modelli almeno 2 settimane, e preferibilmente 4 settimane, o più prima della data della sfilata. L’accesso a campioni di tessuto migliori è la chiave per il realismo dei capi e per capire il loro drappeggio e la loro caduta.
Ci coordiniamo con gli stilisti per ottenere schizzi di design o foto degli abiti e poi li ricreiamo in-house in 3D. Digitalizziamo anche i fotomodelli scelti dallo stilista e li trasformiamo in avatar usando le loro foto. L’abbigliamento viene poi drappeggiato sugli avatar che sono progettati per sfilare e posare.
Le sfilate richiedono anche scenografie dettagliate, coreografie e lavori di ripresa che progettiamo e costruiamo in casa. La sfilata viene prima concettualizzata per rappresentare la visione della collezione dello stilista, e poi in un periodo di diverse settimane si evolve e viene realizzata meticolosamente per formare un mondo virtuale.
Maddalena Mometti: Secondo voi, in che modo i prodotti/servizi di Bigthinx cambieranno l’esperienza di shopping e gli eventi del mondo della moda?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: Le aziende di moda sono state tradizionalmente lente ad adottare la tecnologia digitale. Tuttavia, con la pandemia da COVID-19, sono state costrette a ripensare i loro approcci all’esperienza del cliente così come alla progettazione, alla produzione e alla gestione della catena di fornitura.
C’è un enorme margine di miglioramento nel modo in cui operano le aziende di moda, come l’utilizzo dei dati corporei per perfezionare le specifiche dell’abbigliamento per adattarsi meglio ai loro acquirenti, l’identificazione di quanti pezzi di ogni taglia produrre per evitare sprechi e merce invenduta, il campionamento digitale dei disegni di abbigliamento prima della produzione, e persino utilizzare i disegni di prova utilizzando avatar virtuali di clienti reali per avere un’idea migliore di quali prodotti venderanno meglio.
I mezzi digitali aprono anche la porta a nuove strade di business e a una migliore efficienza. Usata correttamente, la digitalizzazione può rivoluzionare l’intera operazione commerciale e stimolare la crescita dell’impresa in modo importante. Tra questi requisiti c’è quello di avere ambienti e sfondi che siano coinvolgenti, interattivi e potenzialmente personalizzati per offrire esperienze utente su misura per gli umori o la personalità dello spettatore.
Gli eventi di moda virtuali, per esempio, non richiedono alcuna interazione fisica tra designer, modelli, stilisti, spettatori e acquirenti. Di conseguenza, possono essere prodotti e mostrati mentre tutte le interazioni avvengono in modo puramente virtuale e quindi sono liberi dalle restrizioni sugli spostamenti e da timori igienici.
Una tecnologia come la nostra può evolversi fino a diventare una parte standard delle esperienze di shopping dell’e-commerce, estendersi alle applicazioni in-store per permettere prove di abbigliamento facili e veloci, ed essere usata per possedere collezioni puramente digitali da usare nelle comunicazioni e interazioni virtuali. Con l’arrivo degli ologrammi nel prossimo futuro, anche le interazioni phygital diventeranno comuni.
Maddalena Mometti: E per quanto riguarda la Moda Sostenibile? Avete intenzione di usare l’AI per migliorare la tracciabilità dei vestiti o qualcos’altro?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: I vantaggi della nostra tecnologia stanno nel poter migliorare l’intera catena di fornitura dell’industria della moda. I dati del corpo umano possono essere utilizzati dai marchi per modificare le specifiche e le taglie dei loro vestiti per adattarsi meglio ai loro acquirenti, produrre solo le taglie che sanno che venderanno e quindi ridurre lo spreco, e pre-provare i disegni con i clienti in modo da produrre solo i prodotti che hanno ricevuto risposte positive.
Se usato come soluzione per il ciclo di vita, questo contribuisce alla sostenibilità risparmiando miliardi di litri di acqua dolce e impedendo il rilascio di centinaia di milioni di KG di CO2 non necessari ogni anno.
Maddalena Mometti: E a proposito di benessere e sport? Avete intenzione – in futuro – di collegare i vostri servizi con i dati del monitoraggio dei parametri vitali?
Chandralika Hazarika / Shivang Desai: Sì – la scansione del corpo può essere utilizzata per il fitness tracking, lo sport e le applicazioni di salute. Questo non solo permette agli utenti di tracciare i cambiamenti del corpo nel tempo, ma anche di determinare una serie di indicatori di salute come la percentuale di grasso corporeo, la massa del tessuto magro, la composizione corporea, il rischio di malattie cardiache e diabete, e altro ancora.
Questo viene già utilizzato da alcuni dei nostri clienti nel settore del fitness e dello sport, tra cui le squadre sportive professionistiche per monitorare la forma fisica dei loro atleti nelle stagioni in corso e oltre.
Grazie a Chandralika Hazarika e Shivang Desai abbiamo inaugurato un nuovo tema su Chic Words: la Virtual Fashion. Abbiamo scoperto Nuovi Mondi virtuali affascinanti dove continueremo ad addentrarci e come anche il Digital Glamour sia attento alla sostenibilità, al benessere e alla salute grazie alle applicazioni nel mondo dello sport e del fitness..
Restate connessi perché le esplorazioni di Chic Words continuano!
Altre chicche sull’high-tech fashion:
>>> Indossare la luce Intervista al CEO di Dreamlux, un’azienda che realizza tessuti in fibra ottica!
>>> Ananas for your ecoglamour
>>> Ecoalf: ridisegnare i modelli di business della moda
>>> La rivoluzione di Carry Somers
NOTE
[1] Nativi Digitali, sub voce, Vocabolario Treccani: “chi è abituato fin da giovane o giovanissimo a utilizzare le tecnologie digitali, essendo nato nell’era della rete e di internet.” – Fonte https://www.treccani.it/vocabolario/nativo-digitale_%28Neologismi%29/
IMMAGINI
Immagini per gentile concessione di Bigthinx. L’ultima foto è un ritratto di Chandralika Hazarika e Shivang Desai.